Ho ricevuto questo libro da mio cognato. Una persona che insieme a mia sorella Cristina ha creato luoghi magici e che mi hanno insegnato ad amare l’imperfezione e la bellezza.
“I luoghi hanno per noi un significato in quanto sono attaccati a una stratificazione di sensazioni, di immagini che li fa vivere e che non è necessariamente la nostra. L’anima dei luoghi, il senso del loro essere,è indipendente da noi. Ma quest’anima é determinata dalla loro fragilità temporale. Il tempo li modifica e dona loro un’aura incantata. La nostalgia in quanto sentimento fondante se ne appropria.
Il tempo che scorre ritorna su se stesso come un ‘immagine.
Luoghi non necessariamente nobili, pozzanghere, ruderi, frammenti di mondo sono il senso dell’essere.”
Questo libro di Roberto Peregalli parla della nostalgia che si appropria di oggetti e luoghi, parla dell’incuria che l’uomo ha per il suo destino, parla della violenza che la tecnologia moderna opera sui nostri luoghi e sul nostro mondo, del silenzioso camminare in un viottolo di campagna, di cortili abbandonati, della pioggia che cola sui vetri.
Sono le povere cose che testimoniano un mondo perduto, le cui tracce appena visibili costituiscono il tessuto della nostra vita.